Anno di produzione: 1960
Valore stimato: 50,00 Euro
La più tascabile della produzione Sony dei primi anni 60’.
Naturale evoluzione del modello 610, oltre alla colorazione blu navy della foto la radio era prodotta anche nelle colorazioni nero, avorio e rosso corallo.
Pur mantenendo la linea stilistica del precedente modello la radio si presenta di dimensioni più contenute e, a mio parere, con un design più equilibrato.
Ottimo anche l’assemblaggio delle plastiche e delle finiture in metallo (frontalino e cassetto batteria posteriore). Il circuito elettronico, più sofisticato, è sempre a sei transistor di produzione Sony. Migliorato anche il comando a funicella della sintonia ora più semplice e funzionale. Alimentazione a batteria standard a 9V.
Il cavalletto in metallo del precedente modello 610 con funzione anche di maniglia di trasporto è stata sostituita sul nuovo modello da un più moderno cinturino in cordino intrecciato (purtroppo non presente nel modello in foto).
Dal punto di vista ergonomico la radio è praticamente perfetta. Le dimensioni contenute consentono infatti di tenerla comodamente nel palmo della mano controllando i comandi (sintonia e volume), posizionati entrambi sul lato destro, con la semplice azione del pollice. La buona costruzione dell’involucro esterno e la griglia frontale particolarmente robusta hanno consentito di far pervenire sino ai giorni nostri parecchi esemplari in ottimo stato di conservazione. Il prezzo, come sempre, può variare anche in funzione della colorazione del modello (più o meno diffusa).
Il TR620, riprendendo le caratteristiche tecniche del famosissimo predecessore il TR610, si presenta con un look più moderno ed un minore ingombro.
Le prestazioni, analoghe al TR610, sono le seguenti:
Gamma: 535 – 1605 Khz
Valore MF: 455 Khz
Sensibilità: 200 µ V/metro a 10mW d’uscita, con la sola ferrite interna; 4 µ V/metro con antenna da 5 metri.
Selettività: 21Db
Potenza: 120 mW
Altoparlante: tipo speciale a cono invertito per un minor ingombro (battezzato dalla Sony “disco volante”)
Dal punto di vista circuitale venne introdotto un nuovo circuito CAV (controllo automatico di volume) che svolgeva un’ottima azione di contenimento delle distorsioni dovute a segnali eccessivamente forti.
Il sistema venne citato anche da una rivista tecnica italiana dell’epoca (Il Transistor – settimanale di elettronica) per la sua ingegnosità. I progettisti della Sony riuscirono infatti ad ottenere un perfetto controllo con la massima semplicità introducendo nel circuito una sola resistenza aggiuntiva (R7).