Per stabilire l’anno di produzione di una radio a transistor il mondo di internet è in grado di fornire molta documentazione interessante, inoltre, per i modelli Sony, risulta utilissima la specifica e dettagliata guida di Eric Wrobber (vedi la sezione libri).
Alcuni modelli però sono rimasti in commercio per molti anni e pertanto può risultare difficile stabilire se il modello in nostro possesso è una “prima serie” o una “fine produzione”.
Per stimare l’effettivo periodo di costruzione del nostro specifico modello un utile riferimento ci viene dal circuito elettronico.
Spesso infatti sulle etichette di collaudo sono riportati dei riferimenti all’anno o alla data esatta del collaudo. In questo caso la ricerca è semplice ed immediata.
La Sony però non utilizzava questa codifica e pertanto all’interno delle radio della casa nipponica troverete solo una semplice etichetta con indicato il numero di serie e, in alcuni casi, il nome del collaudatore.
Per poter stimare l’anno di produzione dobbiamo necessariamente rivolgere la nostra attenzione ad altri componenti del circuito elettronico e precisamente ai condensatori elettrolitici.
La Sony, come molti altri produttori giapponesi dell’epoca, si rifornivano dalla Nippon Chemical Condenser Co. Ltd. che già molto prima dell’avvento del transistor costruiva condensatori elettrolitici. I componenti prodotti della Nippon Chemi-Con, questa era la sigla commerciale abbreviata, sono facilmente riconoscibili dall’involucro esterno di colore nero (tubo rivestito di guaina plastica termo restringente) o argento (involucro metallico nudo o con rivestimento plastico trasparente) e dal logo riportante all’interno di uno scudo stilizzato il nome della casa costruttrice.
In alcuni casi, come nella foto sottoriportata con un particolare del condensatore elettrolitico installato sul circuito di una Sony TR 610, è possibile trovare anche solo lo scudo.
Se le dimensioni del condensatore lo consentono, oltre al marchio è spesso riportato un codice numerico a sette cifre.
Questo risulta molto utile per una datazione della nostra radio.
Le prime due cifre infatti indicano il mese di produzione, la terza e la quarta l’anno, la quinta e la sesta il giorno. L’ultima cifra rimane purtroppo un mistero.
Nel condensatore nero riportato nella prossima foto troviamo 0157264 che trasformato nel codice “MMAAGGX” (X è il numero misterioso) corrisponde alla data del 26 gennaio 1957.
E’ chiaro che lo stoccaggio della componentistica a magazzino introduce un margine di errore per la possibile datazione della radio. Dal confronto del codice presente su più condensatori montati nel medesimo circuito stampato si può comunque ridurre l’errore. E’ però sempre necessario aggiungere dai due a sei mesi per l’effettiva messa in commercio dell’apparecchiatura finita.
Nella stessa radio, una Sony TR-72, possiamo ad esempio trovare un condensatore attiguo a quello sopra riportato costruito il 24 gennaio dello stesso anno. Possiamo pertanto ragionevolmente affermare che il modello che abbiamo tra le mani è stato prodotto nel primo semestre del 1957.
Purtroppo non è sempre possibile nell’affollato circuito stampato leggere i numeri in quanto spesso il condensatore non è posizionato in modo visibile o dal lato giusto. A volte con una pinzetta ed un piccolo specchietto è comunque possibile ricostruire la preziosa serie di numeri. In caso contrario dobbiamo passare ad altri particolari.
Ho parlato dei Nippon Chemi Con. in quanto in molte radio Sony possiamo trovare dei condensatori prodotti da questa azienda. In realtà anche altri produttori nipponici di condensatori riportavano dei codici che ci consentono di risalire alla data di fabbricazione del componente.
Nel caso della National ad esempio i codici usati corrispondono a “AMMGGX” oppure spaziati “AMM GGX”.
Non solo l’involucro dei condensatori è però utile ad identificare il periodo di produzione della radio. Dall’esame di altri componenti, ad esempio i potenziometri, è possibile trovare dei codici identificativi.
Purtroppo però possono emergere delle complicazioni per la decodifica. Capita infatti che la data sia indicata sulla base dell’anno Giapponese.
A questo punto però io mi arrendo, ma se qualcuno volesse approfondire la conversione dell’anno da giapponese nel nostro calendario gregoriano può trovare utile documentazione sulla specifica voce di Wikipedia.