A differenza di molti italiani io non amo lo sport.
Non lo pratico e non lo seguo.
Solo qualche rara eccezione; tra queste il mondo dei motori.
Da motociclista praticante le due ruote sono le mie preferite ma, probabilmente attratto dal fascino insito in ogni particolare meccanico, non disdegno neppure le auto.
Perché vi dico tutto questo? Semplicemente perché quest’anno sono tornato dopo tanti anni al Motor Show di Bologna; da pagante. Preciso da pagante in quanto l’entrata con biglietto omaggio (una volta molto in voga tra i bolognesi per un ovvio “legame di sangue” con la manifestazione felsinea) non è sempre correlata a vera e propria passione.
Se è gratis a volte ci vai anche solo per passatempo, a volte addirittura per noia. Se invece devi sborsare 25 eurini sicuramente qualche interesse ce l’hai.
Io quest’anno ci sono andato e sono rimasto soddisfatto.
Nonostante l’assenza di molti marchi ufficiali (specialmente tedeschi) gli stand erano piuttosto pieni; di motori ed anche di persone. Le cifre ufficiali traguardano i 280.000 visitatori complessivi. Sicuramente una cifra lontana dagli anni d’oro ma sicuramente accettabile visto lo stop forzato che il Motor Show aveva sostenuto a causa di un travagliato passaggio di gestione e della generale crisi economica.
Anche l’attuale copertura televisiva non ha sicuramente fornito la visibilità di un tempo.
Nonostante tutto ciò credo che l’idea possa ancora funzionare.
Il Motor Show infatti è sempre stata una manifestazione particolare, diversa dagli altri saloni dell’auto e delle moto. La fiera bolognese è nata per lo spettacolo e per il divertimento.
Potevi trovare qualche nuovo modello ma, di solito, non ci andavi per quello.
Ci andavi per le corse nel piazzale, per il tuning, per il car audio (non so se è ancora possibile parlare di questo settore ma devo dirvi che, con grande stupore, ho ritrovato tra gli stand anche un nuovo catalogo !cartaceo! di autoradio e finali Sony: davvero strani questi giapponesi).
Al Motor Show non guardavi solo auto e le ragazze, ci andavi per sentire il rumore degli scarichi, per annusare il profumo dei motori, per accarezzare le carrozzerie luccicanti.
Insomma ti assicuro che attraversando i padiglioni con in mano una piadina con la salsiccia potevi appagare tutti i cinque sensi.
Una Fast & Furious in chiave emiliana che ha divertito per tanti anni diverse generazioni di ragazzi.
E’ difficile oggi fare previsioni a lungo termine, spero comunque che la manifestazione possa ancora funzionare e ridare vita a questa passione.
Lunga vita al Motor Show!
Questo è l’augurio che faccio a tutta l’Organizzazione ed alla mia bella Città.